I principi del confederalismo democratico

Il Confederalismo Democratico come viene definito da Abdullah Öcalan è l’espressione etica, politica e amministrativa della società – come struttura storica e sociologica – nella quale diverse identità, fazioni, gruppi coesistono in armonia dialettica. Con questo non facciamo riferimento alla classica struttura confederale composta da Stati, ma all’unità confederale di strutture sociali. La fondamentale differenza tra i due modelli è che l’uno si basa sullo Stato e l’altro sulla società.

Quando ci accostiamo a questo tema/materia da una prospettiva storica possiamo osservare che la modernità capitalista basata sullo Stato e la modernità democratica basata sulla società sono chiuse in un conflitto perpetuo. Mentre la modernità capitalista si incentra sul massimo profitto, l’industrialismo e lo stato-nazione, la modernità democratica affonda le sue radici sulla società, sul Confederalismo Democratico e sull’eco-industria.

“La modernità democratica risponde con una metodologia pluralista e probabilista, che consente l’emersione della società democratica, alla metodologia dell’universalismo, del progressivismo lineare e del determinismo sviluppata dal moderno stato-nazione mirata a ottenere l’omologazione e l’irreggimentazione della società. L’alternativa si sviluppa attraverso la sua apertura verso diverse formazioni politiche, il multiculturalismo, la sua posizione antimonopolistica, le sue caratteristiche ecologiche e femministe e la sua struttura economica, che è basata sul soddisfacimento dei bisogni fondamentali della società e sull’approccio societario. Come opposto allo stato-nazione della modernità capitalista, il Confederalismo Democratico è l’alternativa politica della modernità democratica.[1]

La modernità democratica è flessibile nel suo approccio alla nazione. Proprio questo gioca un ruolo significativo nella risoluzione di così numerosi problemi della società, riunendone i segmenti multilinguistici, multietnici, multireligiosi e multi-politici in maniera opposta all’approccio univoco delle nazioni basate su una sola lingua, una sola etnia, una sola religione o un solo Stato. L’approccio multidimensionale della modernità democratica darà luogo a una solida fondazione della tanto necessaria istituzione della pace e della fratellanza nel Medio Oriente”.[2]
(Abdullah Öcalan)

Gli/le studiosi/e delle scienze sociali hanno sviluppato diverse definizioni della società. Tuttavia, un tema comune in alcune di queste definizioni è che la società non è meramente la somma degli umani ma un organismo più complesso che trascende questa mera somma. A partire dalla sua prima versione organizzata, il clan, fino alla sua forma più intricata, la nazione, la società ha sempre visto in accordo vita e ambizioni. La forma della nazione è una forma molto complessa e sviluppata della società stessa.

Lo Stato e la Democrazia

È in questo stadio che concetti come Stato e Democrazia prendono uno specifico significato. Entrambi i concetti hanno un background storico. Mentre lo Stato si dice che abbia origine intorno a cinquemila anni fa, la democrazia nasce con la società stessa. A tal proposito, una profonda analisi di questi due concetti è imperativa per la comprensione del Confederalismo Democratico; esso stesso è un progetto ambizioso per l’organizzazione della vita e la sua amministrazione.

Va da sé che i concetti, le teorie e le istituzioni hanno stadi originali e versioni trasformate. Nel nostro tempo, lo Stato e la democrazia sono due concetti che sono stati largamente influenzati da queste metamorfosi.

Tuttavia, deve essere sancito che questi concetti, contrariamente alla convinzione e alla manipolazione generale, non sono identici o interscambiabili: piuttosto, rappresentano poli opposti. Per migliaia di anni lo Stato – un’istituzione da sottoporre a una rianalisi – è stato considerato come un destino inevitabile per le società e l’umanità in generale. Da politici esperienti fino a rispettati artisti, molte persone non oserebbero mettere in discussione l’esistenza o la legittimità dello Stato. Coloro che criticano lo Stato sono generalmente indicati e omologati come “anarchici”, come se fosse un insulto. Le stesse persone tendono a intendere la democrazia come una caratteristica o una componente costituente dello Stato. In realtà, lo Stato è la prima istituzione che legittima la gerarchia e il sistema classista. Col tempo, lo Stato si è evoluto nella versione organizzata della violenza e della forza, e ha cucito ciò sulla società attraverso strutture ideologiche, militari e politiche.
Nonostante e la sua forma e le sue strutture siano mutate nel tempo, dire che la sua essenza si è preservata non è un’esagerazione. Anche se si maschera tramite diverse forme, lo Stato è essenzialmente un’istituzione contro la società e la democrazia.

Per nascondere questa essenza, lo Stato non si è astenuto dall’utilizzare il sistema giudiziario, la politica, la cultura e le arti, le fedi e le religioni nel cercare di legittimarsi. Riassumendo, l’organizzazione che chiamiamo “lo Stato” è sempre stata una forza che soffoca lo spazio sociale e la sua libertà e oggi è diventata un’organizzazione di massa del potere.

In altre parole, un’organizzazione di cinquemila anni chiamata “lo Stato” ha inghiottito la società, che ha centinaia di migliaia di anni. Lo stile di vita naturalmente organizzato della società (democrazia) è stato limitato dallo stato, quasi sull’orlo dell’estinzione. Si potrebbe dire che la lotta tra società e Stato o tra Stato e democrazia è al culmine da migliaia di anni. Mentre lo Stato mira ad ampliare il suo ambito di sovranità, la società lotta per preservare la sua esistenza.

Se si vuole dare una definizione sostanziale di democrazia, allora si può dire che la democrazia è la capacità della società di formare la propria vita e la propria amministrazione e di creare le istituzioni per mantenere e sviluppare la propria esistenza. A questo proposito, la storia della democrazia va ben oltre l’istituzionalizzazione dello Stato. La società ha fatto un enorme balzo in avanti nella produttività con la rivoluzione neolitica nella Mezzaluna Fertile e nel tempo ha raggiunto una straordinaria organizzazione della vita con sviluppi in politica, economia, arte, fede, agricoltura e altri campi. È persino possibile definire la democrazia come la somma dei valori costruiti su questa ricca eredità. Gli approcci positivisti e liberali tendono a trascurare la dialettica della società-democrazia e ad applicare una metodologia che identifica la civiltà statale come un inizio. Questo approccio trascura migliaia di anni di lavoro sociale e di crescita democratica. Questo approccio non può essere legittimato come “scientifico”, ed è anche eticamente e politicamente problematico. Questa metodologia non aiuta la soluzione del problema tra lo Stato e la democrazia, cioè lo stato e la società.
Per cercare la soluzione dell’attuale “Terza Guerra Mondiale”, essere coinvolti in Medio Oriente in questo conflitto fondamentale e storico sarà un punto di partenza metodologicamente logico. Questo perché la regione in cui la crisi attuale è principalmente coinvolta è anche la regione che ha vissuto questo conflitto per migliaia di anni.

È possibile ritenere che sia una coincidenza che il primo luogo di vita sociale e di produzione sia oggi il luogo più in crisi del mondo? Se non lo è, allora come è successo? Sarà utile cercare la risposta a questa domanda nell’intensificazione del conflitto storico tra lo stato e la società in Medio Oriente. Accanto a questo, gli interventi esterni degli ultimi duecento anni e le politiche imperialistiche hanno aggravato il problema. Il ruolo dello sfruttamento proprio della modernità capitalista europea è decisivo. Per comprendere la profondità storica della situazione attuale, non è sufficiente analizzare il fondamentalismo religioso – l’ariete della modernità capitalista. La distruzione della società, i massacri, l’immigrazione e le tragedie quotidiane non sono solo alle porte, ma stanno abbattendo le porte della civiltà europea. Questa situazione dimostra chiaramente che l’Europa non è così isolata dagli sviluppi globali come pensava in precedenza.

La soluzione democratica radicale
La terapia dovrebbe iniziare da dove si trova la malattia. L’umanità si dovrebbe ritrovare dove si è persa. La Storia ci mostra che senza la pace in Mesopotamia sarà difficile per le altre regioni vivere in pace. Le più grandi guerre nella storia sono state combattute in o per questa regione. Perché l’armonia dell’umanità fu destabilizzata qui. Finché questa regione non è riunita (in un’amministrazione totalmente democratica sanata dai giochi di potere manipolatori), i problemi della regione non possono essere risolti. Questa è la soluzione della democrazia radicale. La democrazia radicale è l’approccio paradigmatico che prevede la società come la dinamica fondamentale di ogni soluzione e rimuove lo Stato come istituzione organizzata della repressione. Come la democrazia è istituzionalizzata, lo Stato si estinguerà. Come la società organizza sé stessa e istituzionalizza la propria volontà democratica, le manipolazioni dello Stato diventeranno palesi. Ciò è più vero dello Stato-nazione e della realtà virtuale che ha mantenuto. Il ruolo dello Stato di ingabbiare la società e sfruttarla su basi quotidiane sarà compreso meglio. La comprensione di questa realtà aprirà il percorso alla democrazia radicale e al confederalismo democratico come sua forma di realizzazione.

Il leader e teorico curdo imprigionato, Abdullah Öcalan, evidenzia questo nella sua difesa alla Corte europea dei diritti umani: ” In queste condizioni, sta diventando chiaro il potere della soluzione della democrazia radicale e il confederalismo democratico. Il Kurdistan, come la culla della civiltà, è ora la culla per l’alba del confederalismo democratico, di una reale e radicale democrazia. C’è una legge della natura: tutto rinasce sui propri percorsi. Sembra che la democrazia rinascerà sui propri percorsi nascosti nella Rivoluzione Neolitica. Sembra possibile che la regione che è ancora destinataria di molti attacchi dalle civiltà centrali sarà la portatrice di una neonata democrazia. Queste terre e montagne, che da tanto hanno perso la capacità di amministrare loro stesse e la loro capacità di essere società politiche ed etiche, possono essere lo scenario di un nuovo risorgere.

Confederalismo Democratico come soluzione politica prioritaria
Il Confederalismo Democratico è la soluzione fondamentale per i problemi storici e sociali che la modernità capitalista ha approfondito. A questo proposito, si prevede la ricostruzione del paradigma di ogni sfera della vita sociale. Il suo nucleo fondamentale della riorganizzazione della vita sociale è la nazione democratica. La nazione è principalmente un’armonia (o coesione o unità) della cultura ( o mentalità o pensiero). Lo Stato-nazione impone sé stesso attraverso costrutti nazionalistici. Inoltre, questo impiega sessismo, religione e scientismo nella sua costruzione sistemica. Costruisce schemi ideologici attorno alla singolarizzazione della lingua, della cultura, della storia e del mercato. Facendo così, crea una realtà virtuale nella quale la nazione e l’individuo diventano schiavi dello stato (Allo stesso tempo creando una tappa democratica potenzialmente esaurita). Tutte ciò serve ad approfondire le crisi sociali più che a risolverle. A chiunque basta dare uno sguardo alle pratiche dello Stato-nazione nei due secoli passati per capire queste verità. Nella circostanza storica attuale, è chiaro che lo Stato-nazione non ci si presenta con un modello percorribile per la soluzione delle crisi sociali. La nazione democratica è l’unica soluzione di fronte a questi problemi. La nazione democratica, che organizza la società e gli individui con una coscienza democratica, avvicina insieme anche la cultura locale e universale. La Storia mostra che questo tipo di società è esistita in diversi tempi e spazi. Finché forze di poter non si intromettono nelle dinamiche interne e nella naturale armonia di una società, questa sempre si evolverà in un binario per l’unità democratica.

Abdullah Öcalan evidenzia questo aspetto del tema come segue:

“Il confederalismo democratico ha il potenziale di trascendere le negatività che derivano dal sistema dello Stato-nazione. Questo è anche uno strumento efficace per la politicizzazione della società. È semplice e facilmente applicabile. Ogni comunità, etnia, cultura, religione, gruppo, movimento intellettuale, gruppo economico può autonomamente organizzarsi ed esprimere sé stesso come un’entità politica. Così è come l’autonomia dovrebbe essere interpretata. Ogni entità ha il diritto ad auto-organizzarsi dal locale all’universale. Ogni entità o gruppo federato ha il diritto di applicare la democrazia diretta alla sua struttura. Da questa deriva tutto il suo potere. Allo stesso modo in cui lo Stato-nazione è la negazione della democrazia diretta, il confederalismo democratico è l’apice della democrazia diretta”. [4]

In questo contesto possiamo dare un’occhiata più da vicino alle caratteristiche del Confederalismo Democratico:

Società politica ed etica. La politica, anche se il suo significato originale è stato gravemente manipolato, è essenzialmente l’atto di pianificare con immaginazione le opere vitali della società. L’etica può essere definita come la formulazione di principi e standard sociali nello svolgimento delle attività sopra menzionate. Come si può vedere, una si basa sul materiale e l’altra si basa sugli aspetti immateriali della vita. Questi due concetti sono esistenzialmente significativi per la società. Le società eticamente vuote sono inclini alla distruzione, mentre le società politicamente insufficienti sono insostenibili. Entrambe portano all’annientamento sociale. In questo senso, la società è naturalmente politica ed etica.

  • Politica democratica e amministrazione autonoma

La società è un organismo vivo, storico e sfaccettato. È naturale quindi per la società contemplare una varietà di preferenza e tendenze politiche. Il confederalismo democratico consente a queste differenti tendenze di esistere armoniosamente in un quadro democratico radicale senza trasformarle in occasioni di conflitto e di violenza. Se l’armonia naturale e le dinamiche interne della società non sono manipolate da un’élite esterna e soppressiva, allora tutti i tipi di problemi possono essere risolti attraverso la discussione in un’atmosfera pacifica. In tal caso, tutti i gruppi etnici, religiosi, culturali, sociali e di genere possono coesistere tra le istituzioni politiche locali e centrali, ancorate ai principi della politica democratica. Non ci può essere alcun problema sociale che non possa essere risolto in una società democratica radicale con democrazia diretta attraverso assemblee locali. Questa è una società in cui individui e comunità libere sono in grado di governarsi liberamente senza le pressioni repressive, egemoniche e manipolative di un’istituzione d’élite. In sostanza, l’unità nella diversità e la diversità nell’unità non è un’utopia, ma piuttosto una realtà sociale.

Autonomia economica
Nel corso della storia, tutte le élite egemoniche hanno utilizzato l’economia come mezzo per controllare e schiavizzare la società. Specialmente nel nostro tempo, un tempo in cui la modernità capitalista è entrata nell’era del capitale finanziario, questo ha raggiunto il suo picco. Il colonialismo economico è la forma di sfruttamento più pericolosa per una società. Una società incapace di governare le proprie ricchezze economiche, i mezzi di produzione e l’attività economica sarà sempre sotto il controllo di coloro che governano questi aspetti della sua esistenza. Dipendenza economica significa dipendenza politica. Questo significa allora colonizzazione. Questo tipo di società, insieme al suo paese, è vulnerabile a ogni sorta di saccheggio. Tutte le sue risorse sotterranee e in superficie sono aperte al saccheggio. A questo proposito, lo stato-nazione è lo strumento del capitalismo per il profitto.

Nel sistema confederale democratico, un’economia basata sul profitto, la corruzione e la mercificazione non possono esistere. Si costruirà un’economia comunitaria basata su un valore d’uso basato sulle necessità sociali. Questa è la versione autonoma di un’economia sociale. Possiamo fare riferimento a Abdullah Öcalan su questo punto:

“L’autonomia economica non si basa né sul capitalismo privato né sul capitalismo di Stato. Si basa su un’industria ecologica e un’economia comune che è essenzialmente la democrazia attuata nell’economia. I limiti posti all’industria, allo sviluppo, alla tecnologia, agli affari e alla proprietà sono i confini di una società ecologica e democratica. L’economia non è un settore in cui è consentito operare la speculazione e l’accumulo di capitale. L’autonomia economica è un modello in cui la speculazione e l’accumulo di capitale sono ridotti al minimo. Pur non rifiutando dogmaticamente il mercato, il commercio, la varietà dei prodotti e la concorrenza, rifiuta la sovranità dell’accumulazione del capitale. Il sistema finanziario è accettabile fino al punto in cui serve la produttività economica. Considera la pratica di fare soldi dai soldi come la forma di sfruttamento più semplice e nega la possibilità di questo a titolo definitivo.” [5]

Vita sociale e culturale
Nella società creata dallo stato-nazione, alla vita sociale e culturale è stato inferto un colpo debilitante. Le strutture urbane in cui milioni di persone si sono riversate sono centri di cancro sociale dove la disoccupazione, la disuguaglianza sociale, i conflitti interni e la violenza hanno raggiunto altezze pericolose. Lo Stato-nazione ha considerato la città come il centro del profitto, del capitale e dell’industria e in questi centri i valori sociali, la cultura e l’individuo vengono consumati quotidianamente. I valori culturali della società e la sua storia vengono mercificati e l’individuo viene trasformato in un fanatico seguace della cultura popolare. Le donne sono sottoposte a questo su scala sproporzionata. Lo stato-nazione ha posto la donna in fondo alla pila nella sua “fabbrica umana”. In particolare lo fa smembrando il corpo della donna e presentandolo come un prodotto commerciabile.

L’istruzione e la salute sono state trasformate in un’area di sfruttamento materiale e immateriale. Mentre la salute dell’umanità è stata consegnata alla macchina del profitto, il sistema educativo viene utilizzato per formare gli esseri umani più anti-sociali. In sostanza, la società e l’individuo vengono trascinati nella palude del nazionalismo, del fondamentalismo religioso, del sessismo e dello scientismo.

Il concetto di nazione democratica del confederalismo democratico mira a rivitalizzare i valori dell’umanità reintroducendo la società nei suoi valori locali e universali. La riconfigurazione della mentalità e dello spirito significa una risocializzazione dell’umanità. L’educazione deve essere ancora uno strumento per promuovere il rapporto dialettico tra individuo e società. In questo senso, la nazione democratica significa il ritorno della società alla propria realtà.

L’ideologia di Liberazione delle Donne

Quando si dà uno sguardo al sistema dello Stato-nazione, è facilmente visibile che a partire dalla famiglia e spostandosi in ogni sfera della vita sociale la donna è stata trasformata in un oggetto anti-sociale privo di ogni libero arbitrio percettibile. Questa situazione a sua volta ha travolto l’intera società. Senza risolvere prima questo più grande problema storico, è abbondantemente chiaro che nessuno dei problemi della società potrà essere risolto.

La nazione democratica vi si approccia in maniera fondamentale e radicale, e così implementa il principio di “se le donne non sono libere, la società non può essere libera” nel suo obiettivo per una soluzione. Il sistema della nazione democratica è un sistema che promuove l’organizzazione delle donne attraverso istituzioni autonome. Le donne, come il più antico e il più profondo segmento della società sfrutatto, sono le costruttrici fondamentali della nazione democratica.

Auto-difesa
L’auto-difesa è uno stato naturale. Tutti gli organismi viventi hanno un meccanismo di auto-difesa. Negli umani questa difesa è sia biologica che sociale. Quegli individui e quelle comunità prive della versione sociale o dell’auto-difesa sono condannati. Anche se fossero capaci di sopravvivere, potrebbero solo essere sempre schiavi. Nel mondo animato, solo gli umani sviluppano sistemi di oppressione sia internamente tra la loro specie sia esternamente sugli altri organismi viventi. A tal proposito, l’auto-difesa è sicuramente sociale e un sistema di auto-difesa entro questo quadro va’ stabilito.

Entro questo contesto, l’organizzazione dell’auto-difesa delle comunità locali nella nazione democratica è un diritto naturale e sociale. Pertanto, mentre si sviluppa l’organizzazione delle assemblee locali e comunali, anche l’aspetto dell’auto-difesa deve essere costruito.

Nei nostri giorni, e ovunque nella storia, i Curdi sono stati una comunità più bisognosa di auto-difesa. Questo è perché i Curdi e le loro regioni sono sempre stati soggetti ad attacchi fisici, sociali e culturali. Un popolo che per così tanto tempo è soggetto ad attacchi esistenziali deve sviluppare la sua propria forma di auto-difesa. L’auto-difesa, assieme alla sua forma militare, deve essere sviluppata in ogni sfera della società.

Legge democratica
La legge è diventata lo strumento più utilizzato della modernità capitalista. Questa ha bisogno di questo strumento per il profitto e per il sistema capitalista è stata costruita. La legge è l’armatura del sistema e lo strumento per la legittimazione. Questo è il perché il sistema legale dello Stato-nazione è preparato molto attentamente al più minuscolo dettaglio. La principale preoccupazione qui non è sociale, ma per il beneficio dello stato. Questo è dovuto al fatto che lo Stato-nazione interviene costantemente negli affari sociali. In modo da dare una legittimità a questo intervento, il sistema legale e politico sono pienamente utilizzati.

In modo opposto a questo, il sistema legale della nazione democratica è basato sulla pluralità e la genuinità. Questo non richiede formulazioni dettagliate. Questo è perché esprime l’essenza etica caratteristica della società storica. In ogni caso, non c’è bisogno di un sistema legale scritto se l’etica sociale sta funzionando. Una società libera risolve i suoi problemi tramite il suo carattere storicamente etico.

  • La Diplomazia della Nazione Democratica
    La diplomazia è il complesso delle relazioni pacifiche nell’ambito internazionale, fondato sul mutuo rispetto. Le società democratiche considerano la diplomazia come un ambito per la promozione delle relazioni pacifiche e rispettose. Possibili problemi sono rivolti ad essere risolti entro questo ambito.
    La diplomazia tra gli Stato-nazione è più uno strumento per il perseguimento del massimo profitto tramite relazioni ritualizzate in tempi di guerra o pace. Se, per questi Stati, le relazioni pacifiche non sono funzionali al massimo potenziale di profitto in ogni momento, sarà fatta la guerra. Nella diplomazia dello Stato-nazione, i pensieri della società o qualsiasi altra questione non sono significativi. Anche una veloce occhiata alle guerre del ventesimo secolo è abbastanza per provare questo punto.

Nel sistema confederale democratico, la diplomazia della nazione democratica è fondata sui valori sociali. È pacifica e libertaria. La guerra è ripudiata eccetto i casi di auto-difesa. Tutti gli sforzi diplomatici sono concentrati nell’evitare la violenza e il conflitto.

Sulla diplomazia Öcalan ha detto:
“Nella nazione democratica, la diplomazia è trasformata in un ambito nel quale la pace e la solidarietà sono promosse tra le società, mezzi creativi di scambio vengono sviluppati e la soluzione di possibili problemi sono perseguiti. La diplomazia della nazione democratica è uno strumento per la pace, non per la guerra. È una missione piena di valori politici ed etici ed è portata avanti dal saggio popolo. In particolare, gioca un ruolo importante per i popoli confinanti nello sviluppare relazioni amichevoli per benefici reciproci. È la forza costruttiva dietro la creazione di più elevate sintesi sociali tra le comunità.

Ai giorni nostri, le persone curde hanno seria necessità di una diplomazia tra loro e i loro popoli confinanti e su scala globale. C’è un ruolo significativo per la diplomazia nel garantire e mantenere la loro esistenza. In un passato vicino, soprattutto durante la modernità capitalista, il popolo curdo è stato il popolo che più ci ha rimesso nelle negoziazioni diplomatiche. Questo è più vero nel diciannovesimo e ventesimo secolo, soprattutto durante la Prima e la Seconda guerra mondiale. I Curdi hanno affrontato tragici eventi come il genocidio e il massacro.”[6]

Autonomia democratica come incarnazione del confederalismo democratico

Il confederalismo democratico come sistema si costruisce e si organizza attraverso l’autonomia democratica. Tutte le unità all’interno della struttura confederale si organizzano autonomamente. Queste strutture possono essere assemblee popolari, cooperative o accademie. L’unità fondamentale di queste strutture è la comune. In questo contesto, le istituzioni fondamentali nell’attuazione di una democrazia radicale e diretta sono le assemblee popolari e i congressi popolari. Al fine di risolvere i problemi economici della società e provvedere ai bisogni della società, le cooperative sono indispensabili. L’educazione è la sfera principale della coscienza sociale. L’illuminazione sociale garantirà la corretta implementazione e manutenzione del sistema. È importante raggiungere tutte le parti della società attraverso la creazione di accademie popolari.

“La seconda dimensione nel diventare una nazione democratica è la riorganizzazione dell’esistenza fisica della società. L’autonomia democratica è l’essenza di questa esistenza. In senso generale, autonomia democratica significa nazione democratica. La nazione democratica può essere definita usando concetti più generali. Ha dimensioni culturali, economiche, sociali, legali, diplomatiche e di altro tipo. Nel senso specifico, l’autonomia democratica è la dimensione politica, in altre parole, significa autorità democratica o amministrazione.” [7] (Abdullah Öcalan)

Possiamo esaminare più da vicino le dimensioni dell’autonomia democratica:

La comune è l’unità fondamentale dell’autonomia democratica. Senza le comuni, le assemblee non possono essere formate. A questo proposito, la comune è la più piccola struttura organizzata all’interno della società. Nel sistema democratico, nessun cittadino/a dovrebbe vivere senza una comune. Ognuno/a deve far parte di almeno una comune. Il comune, quindi, è la struttura fondamentale per l’autonomia democratica in cui individui liberi si riuniscono per discutere ogni aspetto della vita, prendere decisioni e pianificare le azioni necessarie. La comune può essere organizzata in tutti i villaggi e città. Senza la costruzione delle comuni di villaggio e di strada, non si possono formare assemblee di quartiere e di città.

Le assemblee sono le strutture di auto-amministrazione formate da individui liberi. Ad esempio, un’assemblea di quartiere è formata da rappresentanti di tutte le comuni di strada all’interno di un quartiere specifico. Se un quartiere ha dodici strade, allora dodici comuni saranno rappresentate in quella assemblea di quartiere. Le comuni saranno rappresentate in proporzione. Alcune comuni possono avere due, altre possono avere quattro rappresentanti. La rappresentanza di genere deve essere uguale. L’assemblea di quartiere forma commissioni in risposta alle esigenze del vicinato. In senso generale, queste assemblee sono i settori per l’organizzazione politica, economica, sociale ed ecologica di tutti i gruppi etnici, di fede, di genere, di professione e culturali all’interno della società. Nel sistema confederale democratico le assemblee sono organizzate a livello di quartiere, città e regione.

I principi di autonomia democratica nelle comuni e nelle assemblee possono essere elencati come segue:

  • Le discussioni, il processo decisionale e l’attuazione delle decisioni dovrebbero essere svolti con i/le cittadini/e.
  • La parità di rappresentanza (genere, gioventù, minoranze, ecc.) deve essere attuata.
  • I/le co-portavoce/i dovrebbero essere implementati/e in tutte le commissioni e comitati.
  • Le comunità e le assemblee femminili devono essere formate in tutte le località.
  • Le comunità e le assemblee dei e delle giovani devono essere formate in tutte le località.
  • Tutte le istituzioni del sistema confederale democratico devono attuare i principi dell’autonomia democratica.
  • Tutte le comuni e le assemblee devono sviluppare la loro autonomia e autodifesa.

Öcalan identifica il funzionamento del sistema come segue:

“È importante capire che anche un villaggio o un quartiere avrà bisogno di unità confederali. Ogni villaggio o quartiere può facilmente essere un sindacato confederale. Ad esempio, in un villaggio l’unità ecologica, unità femminile, unità di autodifesa, unità giovanile, unità educativa, unità folcloristica, unità sanitaria, unità di cooperazione e unità economica devono formare una sorta di unità. L’unità di queste unità potrebbe facilmente essere dichiarata una struttura confederale. Quando applichiamo lo stesso sistema a livello locale, regionale, nazionale e globale, possiamo vedere che il sistema confederale democratico è un sistema completo.” [8]

Rojava come esempio di Confederalismo democratico-Nazione democratica

Dal 2012, un processo rivoluzionario è in corso in Rojava, Kurdistan. Le esperienze di questa rivoluzione sono state storiche e meritano uno sguardo più attento.

Il fascismo statalista e l’organizzazione nata dal caos creato da esso, l’ISIS, hanno trasformato la Siria in un bagno di sangue. Dal 2011, quasi mezzo milione di persone ha perso la vita a causa della violenza. Milioni di sfollati/e. Il paese è stato distrutto e il conflitto è in corso. Il Rojava, nel nord della Siria, è stato un esempio per l’umanità nel il caos che è la Siria. Il Rojava ha mandato un messaggio a tutto il mondo su quanto è stato in grado di organizzare la sua autodifesa e sulle importanti vittorie contro le bande disumane che sono attive nella regione. Questo messaggio dimostra che anche in una guerra sanguinosa, i popoli e le comunità possono coesistere in un sistema nazionale democratico dove libertà, uguaglianza e giustizia sono sovrane.
Nonostante lo Stato turco e quello siriano, tra gli altri, nei cantoni del Rojava Cizire, Kobani e Afrin, curdi, arabi, assiri, turcomanni, musulmani, cristiani, Alavites, Yazidis e tutti gli altri gruppi etnici e religiosi stanno cercando di formare un sistema democratico comune. Da oggi, in tutti i cantoni del Rojava, si stanno formando comuni, assemblee e cooperative. Anche nella città di Kobani, dove l’ISIS è stato sconfitto davanti agli occhi di tutto il mondo, queste opere sono state intraprese. Naturalmente non è possibile affermare che tutte le istituzioni stiano già lavorando in piena conformità con i principi del confederalismo democratico. Sarebbe irrealistico aspettarsi che ciò avvenga nelle attuali circostanze. Non si deve sperare che le istituzioni e le mentalità costruite dallo Stato-nazione per un lungo periodo di tempo possano essere smantellate così rapidamente.

Questa rivoluzione sta portando cambiamenti significativi e storici nonostante sia stata sottoposta a intensi attacchi e a un severo embargo. Il Rojava sta presentando il Medio Oriente con un esempio di una nazione democratica incarnata nel confederalismo democratico, dove i problemi sociali vengono risolti attraverso la creazione delle comuni, assemblee e congressi. Il Rojava è un valore umanitario, e si aspetta il sostegno e la solidarietà dei popoli democratici e progressisti del mondo.

Accanto al Rojava, confederalismo democratico e auto-amministrazione sono in fase di sviluppo nella parte settentrionale del Kurdistan. Lo Stato turco, tuttavia, ha scelto di sopprimere militarmente questa iniziativa pacifica e civile con l’applicazione del terrore di Stato. Recentemente nelle città di Cizre, Silopi, İdil, Şırnak, Nusaybin, Derik, Kerboran, Silvan, Sur e Varto lo Stato turco ha intrapreso massacri civili per sopprimere le iniziative di amministrazione autonoma. Tuttavia, nonostante i tentativi di genocidio dello Stato turco, la struttura confederale democratica si è sviluppata con un livello significativo anche nel nord del Kurdistan.

Conclusione

Per l’umanità, il lavoro sociale è sempre stato una responsabilità profondamente radicata. La ricerca dello sviluppo della società è sempre stata appassionante e intensa. A questo proposito, il lavoro sociale è rilevante per le realtà storiche dell’umanità. Pertanto, oltre ad essere un paradigma filosofico, politico, etico, culturale e sociale, il confederalismo democratico è anche una proposta di soluzione alle crisi umanitarie del nostro tempo.

Infine, così Abdullah Öcalan dichiara i suoi pensieri, emozioni ed entusiasmo sul confederalismo democratico come incarnazione del paradigma democratico, ecologico e liberatorio delle donne:
“Per esempio, se fossi io, dalla periferia del Monte Cûdî e del Monte Cilo, ai margini del Lago Van, intorno alle montagne di Agri, Munzur e Bingöl, lungo le rive dell’Eufrate, Tigri e Zap, attraverso le pianure di Urfa, Mus e Igdir, ovunque io sia, come se fossi appena sbarcato dall’Arca di Noè dopo la grande tempesta, scappando dai Nimrod come Abramo, dai Faraoni come Mosè, dagli Imperi Romani come Gesù e dall’ignoranza come Maometto, ispirato dalla passione di Zarathustra per l’agricoltura e gli animali, approfondirei i miei compiti stimolati dalla realtà sociale. I miei compiti sarebbero innumerevoli. Avrei iniziato subito a formare comuni nei villaggi. Quanto sarebbe stato entusiasmante, liberatorio e salutare formare un villaggio vicino all’ideale di una comune! Quanto sarebbe stato creativo e liberatorio formare e mantenere una comune o un consiglio cittadino! Le conseguenze di formare un’accademia, una cooperativa o una comune di fabbrica sarebbero state infinite! Quanto sarebbe stato piacevole e onorevole formare e contribuire al congresso o all’assemblea della democrazia generale del popolo! Si vede che così come non ci sono limiti alle speranze e alle aspirazioni, non ci sono altri limiti se non noi stessi nel trasformarle in realtà. Finché possediamo un po’ di onore sociale, un po’ di saggezza e amore!” [9]


(1) Abdullah Öcalan, Sociology of Freedom (Manifesto for a Democratic Civilisation, Volume III)

(2) Abdullah Öcalan, The Democratic Civilisation – Ways out of the Civilisation Crisis in the Middle East (Manifesto for a Democratic Civilisation, Volume IV)

(3) Abdullah Öcalan, Manifesto for a Democratic Civilisation, Volume V [Il libro è stato pubblicato in Turchia nel 2011. È stato scritto da Öcalan nell’isola-prigione di Imrali. Una traduzione inglese o italiana non è ancora disponibile.].

(4) Abdullah Ocalan, Sociology of Freedom, Manifesto for a Democratic Civilisation, Volume III.

(5) 5-7 Abdullah Ocalan, La Nazione Democratica (opuscolo)

(6) Abdullah Ocalan, Sociology of Freedom, Manifesto for a Democratic Civilisation, Volume III [traduciamo dall’inglese, volume non disponibile in italiano]

(7) Abdullah Öcalan, Manifesto for a Democratic Civilisation, Volume V [traduciamo dall’inglese, volume non disponibile in italiano]